l Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ci ha inviato un caloroso messaggio augurale per l’anno nuovo, testimoniando ancora una volta il suo interessamento e la sua sensibilità per i problemi dell’informazione, per l’autonomia della nostra professione e, in particolare, la sua simpatia per noi cronisti da lui ricevuti di recente. Inviando al Quirinale, secondo tradizione, la prima copia dell’Agenda del Cronista 2003, il presidente del Scr, Romano Bartoloni, aveva scritto la seguente lettera.
Signor Presidente,
L’edizione 2003 dell’Agenda del cronista propone la nostra storia quasi centenaria. In questi anni, il pianeta informazione ha subito la mutazione genetica più radicale dall’epoca di Gutemberg. Molti i pro (è diventata il lievito della Terra), ma anche tanti i contro. Il sistema dei poteri ha scoperto il fai da te della comunicazione e l’efficacia del rapporto in diretta con ogni uomo della strada, di conseguenza aspira sempre più a sbarazzarsi della scomoda interferenza del giornalismo di professione. Il nostro mestiere è entrato in crisi di identità con effetti dirompenti sulla qualità dell’informazione, sull’indipendenza e sull’occupazione.
Il suo incoraggiamento a “mantenere la spina dorsale dritta e a difendere l’autonomia” ci induce a resistere, a crederci ancora nonostante tutto. Il suo messaggio alle Camere e i suoi continui richiami ai principi e ai valori del sistema comunicazione esortano al rispetto del fondamentale diritto del cittadino ad una corretta informazione. Le fonti ufficiali e specialmente la comunicazione istituzionale concorrono in misura significativa a garantire la completezza delle notizie e la libertà di stampa. Nell’epoca delle innovazioni tecnologiche, la loro incidenza è cresciuta in forme esponenziali. Ne consegue che il lavoro del reporter può essere condizionato dalle suggestioni alla discrezionalità e all’arbitrio. Oggi si invocano nuove regole per meglio disciplinare l’attività editoriale. Viceversa, non esistono organismi super partes che possano ammonire la comunicazione istituzionale sui doveri della trasparenza, dell’imparzialità e della neutralità nell’amministrazione della cosa pubblica gestita in nome e per conto del popolo. Peraltro, ci inquietano il risvolto politico e gli atteggiamenti pregiudiziali che stanno paralizzando alla Camera il dibattito legislativo su discipline essenziali per la corretta funzionalità del sistema, quali le responsabilità sulla diffamazione, il diritto a un’equa rettifica e il segreto professionale dei giornalisti.
Signor Presidente, nella fiducia che la sua sensibile opera di testimonianza continui a tenere viva l’attenzione e la vigilanza sugli irrinunciabili capisaldi a sostegno del diritto di cronaca e del dovere di informazione, mi permetta a nome dei cronisti romani, e del Consiglio direttivo del Sindacato, di inviarle con i più sinceri auguri per il Natale e il nuovo anno, una copia dell’ “Agenda del Cronista 2003”.