(Di Romano Bartoloni) Sarebbe troppo facile e troppo comodo dare addosso alla capitale con le tinte leghiste di “Roma ladrona”. Roma ? lo specchio deformato e deformante dei malesseri del Paese scosso da una serie di sconvolgenti vicende giudiziarie, dall’Exp? di Milano al Mos? di Venezia. Ma come si ? potuto scendere cos? in basso nei livelli di disonest? di protagonisti pubblici e nelle ruberie a man bassa di denaro pubblico? A parere di addetti ai lavori, il problema sta nel manico delle mutazioni genetiche dell’amministrazione pubblica e dei suoi dintorni. Poteri e sottopoteri periferici, caste gerarchiche e burocratiche di seconda e di terza fila sono proliferate in forme esponenziali, fertilizzando il terreno per le incursioni disoneste. Carlo Cottarelli, commissario dimissionario della “spending review”per le resistenze incontrate, ha documentato l’allegra finanza delle ben 8mila societ? partecipate, delle quali oltre 5 mila nelle mani degli enti locali. Tutte assieme hanno dilapidato ben 3 miliardi in tre anni. La proposta di Cottarelli di ridurle a mille ? finita dritta dritta nei cassetti. Orecchie di mercante persino nei confronti delle reiterate denunce della Corte dei Conti. Il Campidoglio ha fatto da battistrada fin dal 1993 alla polverizzazione dei propri compiti extra moenia, cavalcando la grande occasione offerta ai Comuni con la legge sull’elezione diretta del Sindaco, e sulla maggiore autonomia finanziaria delle amministrazioni periferiche. 22 anni fa, le municipalizzate romane erano quattro: Atac, Stefer ( trasporti regionali), Acea (acqua e luce) e Centrale del Latte. Da allora il federalismo e il decentramento all’italiana ha prodotto i carrozzoni delle societ? partecipate che sono servite a riciclare i ferri vecchi della politica, a spendere e spandere i quattrini dei romani, a rigonfiare le file della burocrazia, a complicare la vita dei cittadini, e a incoraggiare le mediazioni furbe e interessate. I costi di una interminabile catena di assunzioni (i dipendente sono quasi 40mila) le spesa facile e capricciosa hanno munto dal bancomat del bilancio capitolino che adesso rischia la bancarotta. Un buco annuale di 1 miliardo e mezzo di euro nelle casse capitoline che ha contribuito fortemente a disastrare la situazione finanziaria municipale che ? passata sotto il controllo di ispettori ministeriali della finanza pubblica. Come rivela il portale del Campidoglio, “Roma capitale (cos? ? stata declassata la citt? eterna e universale ndr) partecipa direttamente o indirettamente ad una pluralit? di societ? ed altri organismi che costituiscono il cosiddetto Gruppo Roma capitale”. Cos? continua la voce ufficiale “Tali strutture operano prevalentemente nei comparti dei servizi pubblici locali in materia di risorse idriche ed energetiche, di igiene urbana e gestione del ciclo dei rifiuti, di mobilit? e trasporti” e inoltre “nei settori dell’ingegneria e dello sviluppo territoriale, della strumentazione e gestione delle infrastrutture, dei tributi locali, della cultura, dell’assistenza socio-sanitaria e dei servizi assicurativi”. Nell’elenco dei portale capitolino, figurano ben 26 societ? partecipate. Per?, nel portafoglio dell’azionista comunale si raggruppa una galassia di controllate, spa, in house, multiutility, consorzi ecc. (sarebbero 140 secondo Sergio Rizzo del Corriere della Sera) con buona pace del libero mercato e con le quali i cittadini debbono fare i conti per le loro attivit?. E’ passato alla storia della cultura popolare il celebre motto coniato dal primo Sindaco laico di Roma Ernesto Nathan (1907/1913) “non c’? trippa per gatti” con il quale risan? le finanze capitoline all’insegna di risparmiare finanche nelle frattaglie da dare ai gatti utilizzati dal Comune nelle caccia ai topi. Riuscir? l’attuale Sindaco Marino, erettosi a salvatore della Patria, ad emulare l’illustre predecessore e a rilanciare il famoso motto, tagliando e ridimensionando il sottobosco delle societ? partecipate (26 ufficiali, azionarato di 140), diventate terreno fertile per topi e ratti di “mafia/camorra Captale”?
RB
05/06/15