Alle domande risponde “con i giornali ci incarto le uova” Delegittimare i giornalisti, screditare la stampa, evitando rigorosamente il merito delle domande. Anche il sindaco di Roma, Ignazio Marino, si aggiunge alla schiera dei populisti rampanti e, a margine della presentazione del concorso ippico di piazza di Siena a Roma, pur di non rispondere ai cronisti sulla sua emarginazione dal Giubileo (il Governo gli preferirebbe il prefetto come interlocutore istituzionale ) sceglie la metafora più usurata dell’analfabetismo militante: “i giornali non li leggo ma li uso per incartare le uova”. Sorprende che il sindaco di Roma non consideri i rischi di una comunicazione pubblica così violenta, appunto perché fondata sul discredito sociale e professionale, e in attesa di un suo ravvedimento, di un opportuno ripasso della storia recente e della Costituzione a cui dovrebbe rispetto oltre che fedelt?, l’Unione nazionale cronisti italiani esprime solidarietà ai colleghi dileggiati da Ignazio Marino e si unisce alla protesta del Sindacato cronisti romani.
RB
14/06/15