IL SCR: “LA POLITICA CHE DA’ LEZIONI DI MORALE
DEVE ESSERE LA PRIMA ALLEATA DEL LAVORO DEI CRONISTI”
La reazione della politica all’assoluzione della prima cittadina di Roma, Virginia Raggi, è stata greve e violenta da parte di quegli esponenti del Movimento Cinque Stelle che, già altre volte, si sono distinti per attacchi all’informazione che vanno al di là di ogni legittima critica. Giornalisti definiti “i veri colpevoli, pennivendoli e puttane” (da parte di Di Battista), oppure “infimi sciacalli” (da parte di Di Maio) sono solo insulti, quando c’è una vicenda chiara:
un’indagine della magistratura, la richiesta di una pena da parte di un pm, un codice etico del Movimento 5 Stelle che prevede, in caso di condanna, le dimissioni della sindaca. In questo quadro, è inevitabile che la vicenda processuale avesse il massimo rilievo da parte della stampa, è inevitabile che si facessero congetture sugli scenari politici eventuali in caso di condanna, nonostante l’oggettiva modesta gravità del reato (“falso ideologico”) del quale la Sindaca era accusata.
Il Sindacato cronisti romani condanna questo attacco sconsiderato della politica alla libera informazione, perché additando i giornalisti a una gogna pubblica si dà il segnale di una pericolosa regressione civile. La politica che dà lezioni di morale dovrebbe essere la prima ad aiutare il mondo dell’informazione, riconoscendogli il ruolo essenziale che deve avere nella vita democratica. Da questi politici ci aspettiamo, per coerenza, che siano i primi alleati del lavoro dei cronisti, senza criminalizzarlo. Ai politici riconosciamo la libertà di critica, non il diritto all’insulto.
Il Sindacato cronisti romani