Passano i giorni e la sindaca non fa marcia indietro. Probabilmente si è convinta di non aver commesso l’errore di scambiare per errori gli orrori delle Fosse Ardeatine. Non ha battuto ciglio sotto la grandinata di insulti e contumelie piovutale addosso tramite i social, evidentemente autoassolvendosi e giustificandosi col silenzio dietro la difesa d’ufficio del Foglio. Il giornale è sceso in campo ricordandoci la locuzione ciceroniana la storia maestra di vita proprio per evitare di ripetere gli errori del passato. Anche se gli orrori del nazifascismo possano essere trattati storicamente come errori del passato, restano pur sempre brutali e crudeli mostruosità da condannare senza capziose riserve intellettuali e da inchiodare nella galleria degli orrori e dell’Olocausto di un’epoca con responsabilità ben identificate. Non basta menzionare gli errori del passato con un tweet perché restino da monito per l’oggi e il domani. Vanno anche spiegati e approfonditi nella loro disumana ferocia per scongiurarne l’oblio e il passarci sopra con critiche generiche e frettolose. Specie chi ha responsabilità pubbliche ha il sacrosanto dovere di adoperarsi nella custodia, nella tutela, nella diffusione e nel tramandare la verità dei fatti, per quanto orribili, e le memorie di comune appartenenza. Altrimenti è meglio parlare di altro, degli affanni e delle aspirazioni dei concittadini anche a rischio di errori.