Via Rasella immemore

Roma in pellegrinaggio al monumentale Mausoleo sacrario delle Fosse Ardeatine eretto nel 1949 a perenne memoria del massacro nazista di 335 innocenti trucidati il 24 marzo 1944 per feroce rappresaglia all’indomani dell’attentato partigiano in via Rasella, dove perirono sul colpo 32 militari tedeschi, altri dopo giorni. Nonostante sentenze della Cassazione abbiano ripetutamente ribadito la legittimità dell’atto di guerra contro un esercito straniero occupante e ridimensionato annose polemiche e contestazioni sull’attentato in tempi di dura occupazione, ancora oggi, dopo 75 anni, nessuna lapide rievoca sul posto l’attacco di quel pomeriggio del 23 marzo.

Eppure lungo la strada, grazie alle cure dei memori abitanti, sono conservati nei palazzi restaurati i segni delle esplosioni e delle sparatorie del contrattacco vendicativo. Tranne una targa del 2010 semicoperta di sterpaglie accanto al vicino palazzo Barberini a ricordo di 10 uccisi alle Fosse rastrellati nei pressi, via Rasella continua a ignorare il suo passato causa dell’evento simbolo della ferocia nazista. Prima o poi si dovranno fare i conti con la storia sotto la pressione di una ricca documentazione bibliografia che continua a moltiplicarsi.

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