Una selezione pubblica divisa in tre fasi per 90 posti. Tutto quello che c’è da sapere.
Nessun posto in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Lazio.
Il concorso pubblico per la selezione di 90 giornalisti da assumere alla Rai è riservato ai giornalisti iscritti nell’elenco professionisti dell’Ordine alla data di scadenza di presentazione delle candidature. Scadenza che verrà indicata nel bando di selezione che la Rai pubblicherà nei prossimi giorni. Saranno assunti, in qualità di redattore, con contratto di lavoro giornalistico Fieg-Fnsi, «subordinato a tempo determinato finalizzato, in caso di positivo inserimento in azienda, alla successiva assunzione a tempo indeterminato, nell’ambito delle redazioni indicate» nell’allegato elenco, già anticipato da Giornalisti Italia. Ovvero, 53 sono al Sud: 10 in Basilicata, 10 in Calabria, 7 in Campania, 7 in Molise, 7 in Puglia, 5 in Sardegna, 5 in Sicilia, 2 in Abruzzo; 23 al Nord: 9 in Valle d’Aosta, 5 in Liguria, 5 nella redazione in lingua italiana di Bolzano, 4 a Trento, 3 nella redazione in lingua italiana del Friuli Venezia Giulia e 2 in Piemonte; 9 al Centro: dei 5 nelle Marche e 4 in Umbria. Nessun posto in Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Toscana e Veneto.
«Le sedi – è scritto nel verbale di accordo sottoscritto dalla Rai e dall’Unione Sindacale dei Giornalisti Rai – sono state individuate sulla base delle esigenze d’organico stimate anche in relazione alla necessità di provvedere, nel quadro di un processo di mobilità interna definita dall’azienda con le testate interessate, alla sostituzione dei giornalisti da trasferire in sedi di lavoro diverse da quelle di attuale inquadramento». Nella domanda il candidato dovrà specificare la regione o la provincia autonoma per la quale intende concorrere e non è ammessa più di una candidatura.
La procedura selettiva si svilupperà in tre fasi. La prima fase, in forma anonima, si sostanzierà in un test scritto a risposta multipla (multiple choiche) diretto a verificare il livello di conoscenze su tematiche attinenti la cultura generale e l’attualità (con riguardo all’orientamento dello Stato, alle norme sulla stampa e sul sistema radiotelevisivo, alla tutela della privacy, alla deontologia, al contratto nazionale di lavoro giornalistico, al giornalismo radiotelevisivo e cross mediale), sulla specifica realtà territoriale per la quale si concorre e su nozioni di lingua inglese.
La fase si intende superata per i candidati che hanno ottenuto un punteggio uguale o superiore a 20 punti (sui 100 a disposizione) e che rappresentano i migliori classificati nelle graduatorie regionali secondo la ripartizione territoriale indicata (nel numero massimo pari a tre volte il numero dei posti banditi su base regionale). Tale punteggio non verrà considerato utile ai fini della formazione delle graduatorie regionali finali.
La seconda fase avrà la seguente articolazione delle prove: redazione di un testo giornalistico con preassemblaggio delle immagini destinato alla TV su un argomento (a carattere regionale) scelto dalla Commissione (fino a 20 punti); redazione di un testo giornalistico con preassemblaggio audio destinato alla Radio su un argomento (a carattere regionale), diverso dal precedente, scelto dalla Commissione (fino a 20 punti); organizzazione di un progetto cross mediale (fino a 20 punti); improvvisazione, in video, su un tema di attualità (su un argomento a scelta del candidato tra quelli proposti dalla Commissione, con supporto di flusso di immagini), lettura in video del testo per la TV, lettura del testo destinato alla Radio (fino a 20 punti).
La terza fase si articolerà secondo le seguenti prove: test e colloquio di valutazione della conoscenza della lingua inglese (fino a 6 punti). Fanno eccezione le selezioni per i candidati della regione Valle d’Aosta, dove verrà valutata la lingua francese, e della provincia autonoma di Bolzano, dove materia d’esame sarà la lingua tedesca. Previsto, inoltre, un colloquio conoscitivo di orientamento, con valutazione anche del curriculum vitae (fino a 9 punti).
Al termine della procedura selettiva verranno stilate le graduatorie regionali, formate tenendo conto del: 1) punteggio ottenuto nella seconda fase (massimo 80 punti): il punteggio ottenuto sarà considerato utile alla formazione della graduatoria finale solo se il candidato avrà ottenuto un punteggio minimo di 12/20 in ogni singola prova; 2) punteggio ottenuto nella terza fase (massimo 15 punti); 3) punteggio aggiuntivo derivante dal possesso dei titoli (fino a 5 punti).
La soglia minima di idoneità è fissata a 57/95 ottenuti dalla somma dei punti conseguiti in seconda fase e in terza fase. Qualora più candidati risultino in posizione di ex aequo, viene data la preferenza al candidato più giovane di età. Risultano idonei vincitori i primi in graduatoria per ogni regione in ordine di punteggio, fino alla concorrenza delle posizioni disponibili. Risultano idonei non vincitori i candidati che, avendo ottenuto un punteggio uguale o superiore alla soglia minima di idoneità (57/95), risultano nelle graduatorie regionali in posizioni eccedenti rispetto al numero delle posizioni disponibili. Risultano non idonei i candidati che non hanno raggiunto la soglia minima di idoneità. In caso di rinunce o di esclusioni degli idonei vincitori, ovvero di esigenze sopravvenute, si attingerà dalle graduatorie regionali secondo l’ordine di punteggio, ferma restando la soglia minima di idoneità (57/95).
L’eventuale assunzione con contratto subordinato a tempo determinato, secondo le modalità indicate, sarà subordinata al mantenimento dei requisiti richiesti per la partecipazione alla selezione.
Successivamente all’inserimento presso la sede scelta all’atto della candidatura, il giornalista sarà tenuto alla permanenza in tale redazione per almeno 5 anni e, soltanto dopo tale termine, lo stesso potrà fare richiesta di trasferimento ad altra redazione regionale o testata nazionale, fermo restando che tale richiesta non verrà presa in considerazione laddove non sia compatibile con le esigenze aziendali.
La Rai fa presente, inoltre, che l’assunzione sarà condizionata alla rinuncia ad eventuali contenziosi pendenti con l’azienda, ovvero alla definizione di eventuali rapporti di lavoro a qualsiasi titolo instaurati con la medesima, mediante transazione in sede sindacale con espressa rinuncia ad ogni pretesa nei confronti della Rai. Il rifiuto della proposta di assunzione a termine determinerà l’esclusione dalla graduatoria finale, fatte salve le rinunce ad eventuali proposte di contratti a termine per la sostituzione di personale interno con diritto alla conservazione del posto di lavoro.
La graduatoria ha validità 2 anni dalla data di pubblicazione e la Rai si riserva “la facoltà di procedere, in qualunque fase, alla revoca della procedura concorsuale in presenza di fondati motivi di pubblico interesse, che verranno indicati ed argomentati all’atto dell’eventuale provvedimento.
Con l’intesa viene, così, dato seguito all’accordo del 13 marzo 2018 ribadendo che «il reclutamento del personale giornalistico avviene, di norma, tramite procedute selettive, nel rispetto dei principi di trasparenza, imparzialità e pubblicità e che tale iniziativa è da inquadrarsi nell’ambito degli impegni e delle finalità assegnate alla Rai dalla Convenzione per la concessione del Servizio Pubblico e del Contratto di Servizio 2018-2022, nonché nell’ambito degli obiettivi di rilancio e di investimento previsti dalle nuove configurazioni del Pino Industriale 2019/2021».