A Roma un tassista è stato arrestato con l’accusa di essere l’autore di due stupri ai danni di altrettante donne che aveva fatto salire a bordo del proprio taxi per una corsa. Violenze del 2017 e dello scorso gennaio che, al termine delle indagini, hanno portato ieri, 2 settembre 2020, alla misura cautelare degli arresti domiciliari disposta dal Gip su richiesta della Procura della Repubblica di Roma. Un lavoro eccellente. Ma è stato impedito ai giornalisti di conoscere le generalità del presunto colpevole e quindi di poterne dare notizia alla collettività.
È l’ennesimo episodio avvilente per i cronisti da anni ormai costretti a scrivere articoli senza più i nomi dei protagonisti e, come per il presunto stupratore di ieri, addirittura senza neanche le iniziali del nome e cognome dell’autore di episodi così agghiaccianti. Questo caso fa seguito al discutibile totale oscuramento di oltre 32mila decisioni della Cassazione civile e penale, disposto negli ultimi 5 anni al “Palazzaccio” di piazza Cavour e denunciato una settimana fa dal Sindacato Cronisti Romani in una lettera aperta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
La sindaca Raggi è intervenuta sull’arresto manifestando la volontà di avviare l’iter per revocare la licenza al tassista. Rimane, quindi, inspiegabile questa volontà della Procura della Repubblica di Roma di non diffondere il nome dell’arrestato, contrastando un legittimo diritto di cronaca, per onorare il patto di trasparenza con l’opinione pubblica.
Il Sindacato Cronisti Romani, ribadendo la funzione centrale dell’informazione, segnala l’esigenza di un accesso più scorrevole e facilitato alle fonti istituzionali e si riserva di rivolgersi all’Autorità Garante per la protezione dei dati personali.
La sollecitazione riguarda sia le fonti legate ai fatti di cronaca, come le forze dell’ordine, sia enti e istituzioni chiamati a gestire tutti gli aspetti della vita politico-amministrativa, con risvolti quotidiani nella vita dei cittadini, che hanno diritto a essere correttamente informati in modo completo e tempestivo in attuazione dell’art. 21 della Costituzione e dell’art. 10 della Convenzione europea per i diritti dell’uomo.
Il Sindacato Cronisti Romani