Ci ha lasciato un grande testimone della cronaca romana che con i suoi scatti ha saputo raccontare più di tante parole tutti i principali episodi avvenuti nella capitale negli ultimi quarant’anni.
Mario Proto se ne è andato a 67 anni, in silenzio e con quel garbo con cui era solito presentarsi sui luoghi di un ‘fattaccio’ di cronaca.
Lavorava per il Corriere della Sera ed era un fotografo apprezzato da tutti. Con la sua ironia e gentilezza sapeva guadagnarsi la fiducia dei colleghi e degli uomini delle forze dell’ordine.
Tutti lo rispettavano perché Mario, pur essendo sempre in prima linea e arrivando prima degli altri, anteponeva il rispetto a qualsiasi altra cosa.
Con la sua macchina fotografica Mario ha raccontato la terribile strage di via Fani con il sequestro di Aldo Moro, i terribili giorni di Vermicino per la caduta in un pozzo del piccolo Alfredino Rampi, l’arresto dell’attentatore del Papa Ali Agca, l’omicidio di Simonetta Cesaroni in via Poma, il delitto dell’Olgiata della contessa Alberica Filo della Torre, l’omicidio del Canaro e tanti altri.
Il sindacato dei cronisti romani si stringe al fianco dei familiari e degli amici di Mario. Ci mancherà la sua compagnia e quelle battute che riuscivano sempre a rendere più leggera una brutta giornata.