A 40 anni dalla Strage di Ustica, il 27 giugno del 1980 dove morirono 81 persone che viaggiavano a bordo del volo Itavia IH870, si rimane sgomenti davanti alla decisione presa dal nostro Governo di prolungare il Segreto di Stato su alcuni documenti fino al 2029.
Si tratta delle note inviate al Governo nei giorni precedenti la strage dal colonnello Stefano Giovannone, capocentro del Sismi in Libano dal 1973 al 1982, e che probabilmente lanciava l’allarme su possibili pericoli di ritorsioni per il nostro Paese.
Il diniego alla desecretazione dei documenti è giunto a Giuliana Cavazza, presidente onoraria dell’associazione “Verità per Ustica”, figlia di una delle vittime della strage, che aveva fatto richiesta di accesso agli atti.
Il Sindacato cronisti romani ritiene inaccettabile questo prolungamento del segreto di Stato su documenti che potrebbero delineare maggiormente i contorni di una vicenda rimasta per troppo tempo oscura e senza giustizia.
Il diniego alla desecretazione ha il solo intento dilatorio e passare così la responsabilità della decisione ai futuri governi.
Per anni i giornalisti e i magistrati che hanno indagato sulla strage di Ustica si sono trovati davanti a muri di gomma, depistaggi e manipolazioni varie ed è ora che l’opinione pubblica venga a conoscenza di tutti i documenti utili per arrivare alla verità e rendere giustizia alle 81 vittime.