A seguito di alcuni recenti gravi episodi di vessazione nei confronti di giornalisti nel loro luogo di lavoro, il Sindacato dei Cronisti Romani ritiene necessaria un’attenta riflessione sul deterioramento della vita nelle redazioni. Consideriamo indispensabile e prioritario che si recuperi il valore del rispetto in un lavoro come il nostro dove la solidarietà tra colleghi è principio di legge. Vanno isolate e censurate tutte le esasperazioni. Non esiste grado o qualifica che possa autorizzare un qualsiasi comportamento di bullismo o vessatorio; anzi, in questi casi il rapporto gerarchico non è una giustificazione ma un’aggravante.
In una professione che perde sempre più credibilità atti di bullismo redazionale sono un’emergenza che drammatizza condizioni di lavoro già difficili. La giusta solidarietà che esprimiamo per i colleghi minacciati va sempre estesa – come per altro da tempo indicato dal Sindacato cronisti romani – anche per quei colleghi che all’interno delle redazioni sono oggetto di “minacce invisibili”.
Chiediamo che la questione venga messa al centro di un’analisi non solo sindacale ma che coinvolga lo stesso Ordine dei giornalisti.
Il Sindacato cronisti romani