L’azienda si rimangia l’ultimo patto Venerdì 26 giugno, dopo venti giorni di sciopero dei colleghi di Area e Audionews con un’azienda che da otto mesi non pagava gli stipendi, sono arrivate le prime lettere di licenziamento. Licenziati 16 dipendenti, tra cui 14 giornalisti di Audionews. Un epilogo drammatico, ma messo in conto, per l’irresponsabilità di un’azienda che si è rifiutata di provare a condividere un sia pur pesante percorso di ammortizzatori sociali, che però avrebbe salvato i posti di lavoro. La notizia è arrivata nel primo pomeriggio, quando appena poche ore prima – come sottolinea una nota dell’Associazione stampa romana – uno degli amministratori aveva accettato la proposta di un incontro con la Federazione nazionale della stampa in programma il primo luglio: “Una disponibilità solo tattica – sottolinea Stampa romana – vista l’accelerazione che si è voluta imprimere agli eventi”. L’Associazione stampa romana e il Sindacato cronisti romani non hanno smesso un momento di essere vicini ai colleghi di questa realtà d’importanza formidabile per la libertà dell’informazione. Ma hanno fatto la loro parte anche i Cdr dei grandi giornali della Capitale e un movimento di solidarietà trasversale, amplificato dai social network. “Non c’è informazione senza Area”è lo slogan che ha accompagnato, e accompagna ancora questa vertenza. Nell’ultimo mese sono state tre le settimane che hanno visto scioperare i giornalisti dell’agenzia radiofonica di Piazza del Gesù. Appena il 25 giugno, il comitato di redazione delle testate Area/Audionews ha chiesto un incontro con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per l’editoria, Luca Lotti, sollecitando un intervento per risolvere la crisi. Il sindacato cronisti romani ribadisce il proprio sostegno e solidarietà a tutti i lavoratori dell’Agenzia Area la cui chiusura rappresenterebbe un grave danno per tutta l’informazione nazionale.
SCR
26/06/15