Roma è precipitata in fondo alle classifiche della capitale peggio amministrata d’Europa. Politici, penta stellati e non, hanno perso la bussola del governo cittadino da almeno 20 anni. I burosauri sono diventati i veri padroni della piazza da quando ai primi spettano generici compiti di indirizzo e ai secondi, per legge, le decisioni operative. Poteri e sottopoteri, caste gerarchiche e burocratiche di seconda e terza fila sono proliferate in forma esponenziale, disarmando e ricattando la politica, e spalancando le porte alle incursioni disoneste. Risultato il Campidoglio è fallito, è affondato come pubblica amministrazione e come azienda municipale. L’unica speranza per la città e il Paese è che si passi la mano anche con forza di legge se necessario. Da molte parti in Europa e in Italia e non solo nello sport milanese, sono i manager cinesi a rimettere a galla economie alla deriva. Perché non invochiamo, ci appelliamo a un loro Paperone che si convinca a risanare le devastate casse comunali e a reggere l’amministrazione con regole ferree di lavoro sodo e di buon governo? Per il loro pantano dissoluto, persino le rane della favola di Esopo chiesero un re a Giove. (08/09/2016)