DOCUMENTO SUL DIRITTO-DOVERE Dl CRONACA

Approvato all’unanimità dal III Congresso
dell’Associazione Stampa Romana (22/6/97)

E’ in atto una campagna intimidatoria e censoria senza precedenti per imbavagliare i cronisti e per comprimere, soffocare e mortificare il diritto-dovere di cronaca, una delle ultime ridotte del giornalismo autenticamente libero e fatto dal vivo. A Roma, ma non solo a Roma, magistratura, polizia e carabinieri cercano di imporre l’ordine della velina, allineandosi al giro di vite orchestrato dai poteri e dalle fonti di informazione. Poiché i cronisti rifiutano di prestarsi al gioco liberticida, diversi di loro subiscono o rischiano il linciaggio: sono spiati, pedinati e criminalizzati, come nei casi dei colleghi Rossana Santoro (Espresso), Antonietta Calabrò con lo staff della redazione romana (Corriere della Sera), Antonella Stocco (Messaggero), Luca D’Alessandro (Giornale), o perseguitati con querele miliardarie (Giampietro Olivetto, cronista disoccupato, non ultimo di un lungo elenco).

Considerando che la FNSI e l’Asr sono stati al fianco dell’Unci e del Scr, che hanno denunciato all’ opinione pubblica, al Parlamento e al governo la gravità dell’attacco alla libertà di stampa, mobilitando i cronisti in assemblee presso il tribunale e la questura, solidarizzando con i colleghi inquisiti, compiendo passi presso il Capo dello Stato, il Csm e l’associazione magistrati, il Congresso di Asr, riunito a Roma nei giorni 20, 21 e 22 giugno 1997, impegna il nuovo direttivo e il nuovo esecutivo dell’Associazione di Stampa Romana a:

1) sollecitare l’attuazione, possibilmente prima delle conclusioni della Bicamerale, della giornata di lotta e di mobilitazione nazionali sul diritto-dovere di cronaca e di critica già annunciata dalla Fnsi;
2) appellarsi a tutti i colleghi perché facciano obiezione di coscienza civile e politica, come cittadini e come giornalisti, in difesa del segreto professionale e contro la suggestione ad imporre un sistema di comunicazione omogeneizzata;
3) istituire, d’intesa con il Sindacato cronisti romani, un Osservatorio permanente sulle persecuzioni contro i cronisti al fine di organizzare manifestazioni documentate di pubblica denuncia, e forme di assistenza legale assicurativa ed economica, nonché di promuovere una pressante azioni sindacale per costringere gli editori e i direttori a rispettare i loro obblighi contrattuali e morali nei confronti del cronisti perseguitati, inchiodandoli alle loro responsabilità fin dal rinnovo autunnale della parte economica del contratto di lavoro;
4) sostenere l’esigenza di una rigorosa deontologia che possa frenare e ridimensionare la corsa alle querele miliardarie, nonché un’iniziativa legislativa che riduca i tempi della promozione dell’azione civile almeno a livelli di quelli dell’azione penale.

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